Una sottile linea rosa
20 marzo 2014 di Laura Ogna
Una sottile linea rosa Autore: Annalisa Strada
Editore: Giunti
Illustrazioni:
Anno: 2014
Collana: Extra
Prezzo di copertina: €8,90
Età di lettura: dai 13 anni

Appena ho finito Una sottile linea rosa ho pensato che era perfetto per questa rubrica. E’ proprio da non perdere. L’ho letto d’un fiato, tra commozione e leggerezza. Mi ha agganciato il ritmo, la scrittura fresca, lieve, intensa, senza nulla di troppo e neppure troppo poco. Brava, proprio brava l’autrice, Annalisa Strada. Ci porta dentro la storia, e così sembra di sentire, accanto ai nostri, i battiti accelerati del cuore di una ragazzina di 16 anni che si trova a dover affrontare una scelta. E che scelta: capace di mettere ko anche una donna adulta. Soprattutto quando davanti a quella scelta ci si ritrova per un inciampo della vita.  “Questa storia è per tutti quelli che inciampano per la troppa fretta” così recita la dedica. Bellissima.

C’ è per tutti una sottile linea rosa che separa l’adolescenza dall’età adulta, ma per Perla, la protagonsita del romanzo, quella sottilea linea rosa coincide con un test di gravidanza.

Perla è una ragazza di sedici anni come tante altre: non è alla moda o particolarmente “popolare”, ma è promettente, intelligente, una brava studentessa, un’ottima atleta, con un’amica per la pelle, Allegra, con cui condivide tutto. Perla ha una cotta storica per Cesare, lui fa parte del “circolo magico di quelli giusti” da cui Perla si sente esclusa ma una sera, a una festa, i due si incontrano, complice l’alcol Perla si lascia trascinare dal momento e dall’euforia e, per la prima volta, fa l’amore. E’ la sua prima volta, neanche tanto entusiasmante, anzi. E poi c’è il testo di gravidanza e quella linea rosa che incontestabilmente le dice che è incinta.

“Una sottile linea rosa” è un bel romanzo che parla della vita, delle relazioni familiari, degli amici, e che, tra commozione e sorrisi, apre finestre sul bisogno di essere amati, di essere ascoltati e sulla difficile percezione di sé.

Per tutto il libro, man mano che vorace come un coccodrillo affamato divoravo pagina dopo pagina, mi sono chiesta come l’autrice avesse scelto di risolvere il finale. Posso solo dire che non poteva fare scelta migliore. A voi scoprirlo!

Dal Libro:

“Un bimbo dentro. Invisibile, eppure così presente. Chiuso nella mia pancia che da fuori sembra piatta come sempre. Ad appoggiarci la mano non si sente niente, a parte qualche borbottio, come quando appoggi la mano sulla pancia di un cane che dorme. Eppure pesa tantissimo. È come una bomba a esplosione rallentata. Qualcosa che mi resterà addosso anche quando la mia pancia sarà tornata piatta e vuota, ma vuota davvero. Qualcosa in base alla quale tutti mi giudicheranno. Fosse solo questo… Qualcosa sulla cui base giudicherò in futuro me stessa e tutta la mia vita.”

ANNALISA STRADA si è occupata per anni di servizi editoriali, per poi dedicarsi alla narrativa per ragazzi e, quasi contemporaneamente, all’insegnamento come docente di lettere nella scuola secondaria di primo grado. Ha pubblicato oltre trenta titoli, tra i quali: Fino all’ultima mosca (Ed. San Paolo, Premio Gigante delle Langhe), I mestieri di papà (Salani), La Bella Addormentata è un tipo sveglio(Piemme), Evviva la Costituzione (Gabrielli), 1861 Un’avventura Italiana (Ed. Paoline, Premio Giovanni Arpino).

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