A tu per tu con Jennifer Niven
13 aprile 2021 di Redazione
A tu per tu con Jennifer Niven

“Apro gli occhi e sono aggrovigliata tra le lenzuola, i libri rovesciati sul pavimento. So che sono in ritardo anche senza guardare l’ora. Salto giù dal letto, un piede ancora impigliato tra le lenzuola e cado distesa sul pavimento. Resto così un minuto. Chiudo gli occhi. Chissà se posso fingere uno svenimento e convincere mia madre a saltare la scuola e restare a casa.

Si sta da Dio, sul pavimento…”

Così, con questa prima scena, conosciamo Claude, la protagonista del nuovo romanzo di Jennifer Niven l’autrice del pluritradotto “Raccontami di un giorno perfetto” diventato anche un film per Netflix. Jennifer Niven torna a dare voce ai sentimenti e ai pensieri dei giovani in “Respiro solo se tu” pubblicato da DeAgostini.

Mancano 8 giorni al diploma, tutto sembra andare per il meglio, Claude ha in programma la sua prima super vacanza post-diploma con l’amica del cuore di sempre Saz, quando tutto esplode e va in mille pezzi. Ogni certezza, ogni àncora, ogni sicurezza si disintegra sotto il suono delle parole pronunciate da suo padre: “io e tua madre ci separiamo”.

Claude è ora un’adolescente alla deriva, senza più il suo centro. Niente viaggio post-diploma: con la mamma passerà l’estate lontano da casa, su un’isola sperduta. Niente conforto con l’amica: i suoi genitori le impongono di non dire a nessuno quello che sta accadendo.

Sull’isola al largo della Georgia dove la madre si rifugia portandola con sé, Claude incontra Jeremiah, come lei diciottenne. Anche lui è un giovane ferito, porta addosso il peso di una famiglia implosa, con un padre violento che se ne è andato, una madre fragile di cui si è sempre dovuto prendere cura accantonando sogni e desideri per essere essere sempre pronto a tendere la mano alle due sorelline più piccole che si affidano a lui. Entrambi hanno sperimentato sulla loro pelle che niente dura, neppure l’amore. Eppure. Proprio dal loro incontro nasce all’improvviso un nuovo punto di vista sul fidarsi degli altri, sull’affidarsi agli altri, sul rischiare e sul ricominciare dando voce ai sogni e ai desideri.

Quale personaggio di questo nuovo romanzo è nato per primo nella tua testa?

«Questa è una storia molto personale. C’è moltissimo di me in queste pagine. Dopo l’uscita di “Raccontami di un giorno perfetto” ho incontrato tanti giovani lettori. Ciò che mi ha colpito è stata la loro fame di storie capaci di raccontarli, di dare voce al loro sentire. Così ho ripensato alla mia vita, a quali erano stati gli eventi per me forti e importanti. Così è nata Claude, una ragazza che si trova a crescere all’improvviso, a imparare a fare passi nuovi, su un terreno fino a quel momento sconosciuto. Proprio come Claude pochi giorni prima del mio diploma i miei genitori mi hanno detto che si separavano. Come lei ho dovuto cambiare città. E sull’isola al largo della Georgia ho incontrato l’uomo che poi sarebbe diventato mio marito.»

C’è un messaggio che vorresti che i lettori prendessero dal libro?

«Nella vita purtroppo sono molti i momenti in cui ci viene a mancare il pavimento sotto i piedi. Lo abbiamo sperimentato anche in questo periodo di pandemia. Tutto è cambiato. Eppure noi siamo più forti di quello che crediamo di essere, questo è il messaggio che vorrei arrivasse.»

Nel libro tocchi temi importanti e delicati compreso quello della sessualità, un tema trattato non così di frequente, come mai questa scelta?

«Quando scrivo cerco sempre di essere onesta, sincera e responsabile. Cerco di dare risposte ai ragazzi. L’ho fatto con il primo romanzo dove ho affrontato il tema della salute mentale. Per questo romanzo ho pensato ad un tema forte, importante e la mia attenzione si è focalizzata su quello della verginità e della sessualità. Un tema di cui non si parla molto. Eppure, ricordo quando ero ragazza l’importanza che hanno avuto alcuni libri che ho letto in quel periodo, libri che con delicatezza e sincerità affrontavano questo argomento. Sono stati una rivelazione, mi sembravano libri che parlavano direttamente a me. Ho pensato quindi che era il momento giusto per affrontarlo. Soprattutto per le ragazze quello della verginità è un tema molto importante di cui parlano con difficoltà, con imbarazzo, se non con vergogna. Desideravo dare potere alla femminilità e voce al loro sentire.»

Dal libro al film: è accaduto per “Raccontami di un giorno perfetto” accadrà anche per questo nuovo romanzo?

«Anche per “Respiro solo se tu” ho già ricevuto un’opzione per una trasposizione cinematografica. Quello che è certo è che diversamente da quanto è accaduto con “Raccontami di un giorno perfetto”questa volta non scriverò la sceneggiatura perché sono impegnata nella scrittura della sceneggiatura dell’ “Universo nei tuoi occhi”, il mio secondo romanzo young adult, che diventerà a breve un film.»

 

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