Fulvia degl’Innocenti
11 marzo 2020 di Redazione
Fulvia degl’Innocenti

Fulvia Degl’Innocenti è giornalista per Famiglia Cristiana, presidente di ICWA (Associazione Italia Scrittori per Ragazzi), scrittrice di albi illustrati, di romanzi per ragazzi di grande successo e mamma di due adolescenti. Una personalità entusiasta della scrittura in tutte le sue sfaccettature e che nei racconti dedicati ai giovani lettori ha trovato la propria vocazione. Le abbiamo fatto alcune domande riguardanti le sue ultime uscite e i titoli a cui è maggiormente legata. Ecco cosa ci ha raccontato:

La danza delle carote” è il libro per bambini che l’ha avviata al successo editoriale. Cosa prova quando ci pensa?

Ci sono particolarmente affezionata perchè è con quel libro che ho iniziato, è uscito nel 1998, faceva parte di una collana di narrativa scolastica della Bruno Mondadori. Lo scrissi in modo molto genuino, spontaneo senza farmi tante domande che adesso, dopo 22 anni di scrittura, mi faccio quando scrivo un libro. Avevo in mente questa storia e l’ho scritta, è accaduto tutto un po’ per caso e poi da lì ci ho preso gusto e non mi sono più fermata. Mi è capitato di scrivere libri per più di 45 editori diversi e sono sempre io che li vado a stanare per proporre progetti, idee e storie.

Dal passato al presente: ci parli di “Sottovoce”, il suo nuovo romanzo appena uscito.

Sottovoce è un mistery della casa editrice Pelledoca, specializzata in storie di paura. La cosa curiosa è che il primo e l’ultimo libro dei 100 che ho scritto hanno lo stesso editor: Lodovica Cima, una persona che mi ha accompagnato in vari momenti della scrittura.

Quando Pelledoca mi ha chiesto se volessi cimentarmi con una storia di paura sono stata felicissima di farlo perchè come lettrice le storie horror, soprattutto quelle di Stephen King, mi sono sempre piaciute moltissimo. È stato molto divertente provare ad elaborare un intreccio e delle atmosfere che avevano degli echi nei libri che avevo scritto e nei film che avevo visto. L’horror prevede dei cliché: il cattivo che risorge, il mistero, la suspance tutta una serie di ingredienti che ci devono essere, quindi in questo c’era già un canone di riferimento. Ho cercato di trovare una storia che magari non è originalissima ma è come la racconto io, con i miei personaggi e con tutta una serie di vicende e di sensibilità.

C’è un suo libro in particolare che consiglierebbe ai giovani lettori?

Ho scritto molte biografie negli ultimi 3-4 anni e in particolare consiglierei quella dedicata ad una donna premio Nobel per la Pace, Wangari Maathai. Il libro, uscito a maggio 2019, si intitola Wangari la madre degli alberi ed è incentrato su un personaggio che ha fatto tantissimo per l’ambiente. Ho visto che nelle scuole in cui sono stata questa figura ha riscosso un grandissimo interesse e coinvolgimento tra i ragazzi per la sua vicenda incredibile di donna nata nella foresta del Kenya, andata a scuola solo a 8 anni e diventata la prima donna africana a vincere il premio Nobel per la sua attività di sensibilizzazione verso i problemi della sostenibilità e del disboscamento nel suo Paese. Questa è una storia importante e sono contenta perché è finalista al premio Legambiente, a cui io tengo molto.

Tra le sue uscite più recenti invece?

L’ultima biografia che ho scritto: il libro è dedicato ad un personaggio a cui sono molto legata affettivamente sin dall’infanzia ed è il presidente Sandro Pertini: ho presentato ai ragazzi che ancora non lo conoscevano Sandro Pertini. Amato presidente in occasione dei 30 anni dalla sua morte, caduti il 24 febbraio. È un pezzo importante della nostra storia che è stato proprio dimenticato e mi faceva piacere ricordarlo anche perchè ha una vicenda personale che si legge volentieri, gliene sono successe di tutti i colori, ha vissuto una serie di avventure, non è stato solo il presidente ingessato: è stato combattente, antifascista, esule imprigionato, un partigiano e ha attraversato un secolo di storia.

Ha qualche nuovo progetto editoriale da anticiparci?

Tra qualche settimane uscirà un albo illustrato che è un omaggio all’amore che i ragazzi possono avere per i libri. Si chiama La scatola delle avventure e questa scatola contiene un oggetto magico che trasporta il piccolo protagonista nei grandi classici della letteratura per ragazzi. Lui viaggia con la fantasia perché alla fine si scopre che questo oggetto misterioso che gli ha regalato la zia è un libro e attraverso il libro puoi vivere infinite avventure. Uscirà per Mimebù, un nuovo marchio della casa editrice Mimesis.

Ne usciranno tanti di libri miei nel 2020: una raccolta di storie dell’Africa, una serie di racconti contro gli stereotipi di genere, una prima lettura per Giunti si intitola La sciarpa più lunga del mondo e vede un’intera scolaresca, maschi e femmine, sferruzzare una sciarpa per preservare la scuola dalla chiusura. Poi uscirà a giugno un piccolo romanzo per i bambini di 8-9 anni ispirato ad una mia storia personale e parla di bullismo, si intitola La chiamavano Carolina. C’è un pezzo della mia vita lì. A volte quando incontro i ragazzi nelle scuole mi chiedono: Non hai mai scritto la tua autobiografia? Non hai mai scritto della tua vita? La mia autobiografia è noiosa, ho preso ispirazione da persone che ho conosciuto e situazioni che mi sono successe e le ho messe in tanti dei miei libri, in questo caso in modo molto esplicito.

Intervista a cura di Sara Forniz   

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