Dogchild
28 gennaio 2019 di Redazione
Dogchild Autore: Kevin Brooks (Traduzione di Giorgio Salvi e Manuela Salvi)
Editore: Piemme
Illustrazioni:
Anno: 2018
Collana:
Prezzo di copertina: €20,00
Età di lettura: young adult

NON so come affrontare questa cosa. Sono seduto qui a terra con il mio quaderno sulle gambe, le pagine bianche su cui tremola l’arancione della luce del fuoco, e non so ancora come farò a eseguire gli ordini di Gun Sur. Come posso scrivere un resoconto del nostro mondo quando ne so così poco?…”

A raccontare la storia è Jeet, catturato da piccolissimo da un branco di cani randagi che lo ha cresciuto come uno di loro nelle desolate Terremorte. Quando il suo branco ha attaccato la città ed è stato sterminato, Jeet è stato catturato dagli uomini e sottoposto ad un processo di riumanizzazione. Ora Jeet, guidato e protetto dal suo mentore Aster, vive in una città fortificata, stretta tra il mare da un lato e, oltre il muro di cinta, l’accampamento dei Dau, il clan nemico. I due popoli sono in guerra da tempo immemore per contendersi le poche risorse rimaste, ma la battaglia finale si sta avvicinando in un crescendo di tensione tra rapimenti, tradimenti e menzogne. I due giovani “figli di cane”, come vengono chiamati i ragazzi cresciuti dai cani randagi, Jeet e Choola Se si trovano a combattere per la libertà tra menzogne e vendette incrociate.

Definito “L’inventore dello young adult estremo” ha commentato: “Resterò sempre un punk. Spesso le belle storie sono solo una forzatura, rovinano il realismo del racconto. Io scrivo della vita, e la vita è fatta di ogni genere di cose: buone, cattive, allegre, tristi. […] 

In questo romanzo siamo in un futuro distopico, in una terra riarsa in cui scarseggiano le risorse.

Come in tutti i romanzi di Brooks anche qui c’è un narratore interno, Jeet addirittura sta scrivendo la storia, nel resoconto che ha avuto l’incarico di realizzare.  E Jeet, il protagonista, è un outsider, un emarginato dal gruppo. Lui “figlio di cane” è stato riumanizzato ma viene guardato sempre con sospetto e insofferenza dal gruppo degli umani.

Anche in questa storia si parla di adolescenze borderline, di ribellioni, di omicidi, di stupri e sequestri. Con i protagonisti molto ben delineati, complessi, realistici, e capaci di catturare la simpatia dei lettori.

L’autore

Kevin Brooks è nato a Exeter. Dopo gli studi di psicologia e filosofia all’Aston University di Birmingham, ha svolto svariati mestieri tra cui il benzinaio, il musicista punk, il controllore ferroviario e l’impiegato alle poste, ha anche lavorato in uno zoo, in un crematorio e in un ufficio postale, poi ha cominciato a fare quello che gli riusciva meglio: scrivere libri per adolescenti.

Ha esordito nella narrativa nel 2003 con il romanzo Martyn Pig (vincitore del Branford Boase Award) ed ha in seguito pubblicato una trentina di opere destinate ad un pubblico young adult.

Ha vinto numerosi premi, tra cui la Carnegie Medal, il più prestigioso riconoscimento della letteratura inglese per ragazzi, per Bunker Diary, e il Premio Mare di Libri con L’estate del coniglio nero, pubblicati da Piemme, come anche Naked. Da questo libro è stato tratto l’omonimo film originale Netflix.

Kevin Brooks, Dogchild (Dogchild, 2018)

Traduzione di Giorgio Salvi e Manuela Salvi

Piemme – Pag. 405 – 20,00 € – Ebook 7,99 €

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