Angela Nanetti
3 aprile 2009 di Redazione
Angela Nanetti

ANGELA NANETTI La scrittrice che coltiva le comete così è evocativamente intitolato un bel saggio appena uscito e dedicato all’opera della scrittrice emiliana che ha debuttato nella letteratura per ragazzi nel 1984 con l’innovativo Le memorie di Adalberto, pubblicato dalle Edizioni EL. Un libro che ha riscosso da subito grandissimo successo sia in termini di premi e critica che di lettori. Quel 1984 è stato solo l’inizio di una lunga e prolifica carriera che ha visto nascere romanzi e storie di straordinaria bellezza e profondità. Il pensiero va subito a Mio nonno era un ciliegio, che racconta del rapporto e della magia del legame con i nonni, che parla della morte e del ricordo attraverso gli occhi e il cuore del piccolo protagonista. O ancora L’uomo che coltivava le comete, un libro profondo e sensibile, che con parole velate da un leggero mistero ha saputo raccontare una storia originale. O il precedente I randagi, un testo adulto e amaro, che ha vinto il Premio Andersen. Ma l’elenco sarebbe davvero lungo. Sono, infatti, oltre una ventina i titoli scritti da Angela Nanetti, con romanzi e storie che hanno attraversato molti generi, dal romanzo di formazione a quello storico fino al racconto breve. Storie dedicate a lettori ora piccoli ora più grandi. Ed in queste settimane è uscito per Giunti un nuovo titolo, Mistral, che affronta il tema dell’amore con un taglio interessante. Mistral è un vento forte, è quello stesso vento che accompagna la nascita di un bambino destinato a vivere a stretto contatto con il mare e le sue tempeste. Mistral è una storia di crescita, che parla di un amore che evolve e cambia crescendo con l’età. «Mistral» – ha spiegato Angela Nanetti – «è nato dal desiderio di raccontare il tema dell’amore in tre diversi momenti e tappe della vita: nell’infanzia, nella pre-adolescenza e nell’adolescenza. È una storia che ho tenuto dentro per tanti anni. Volevo utilizzare per il protagonista una forte sensorialità affinché tutta la storia filtrasse proprio attraverso una percezione totale del mondo e delle esperienze. Mistral è un bambino e poi un ragazzino che impara a sentire il mondo e le persone attorno a sé, ha la capacità di attivare tutti i sensi che oggi sono quasi sopiti a favore di una virtualità di molte esperienze.» Colpisce la sua capacità di saper cambiare prospettiva e di avere uguale attenzione nel raccontare sia storie di bambini che di adolescenti. «Ogni storia ha un ritmo e un linguaggio diverso che nascono nella mia testa non in base al lettore che verrà ma ai personaggi, come prendono vita e, direi, corpo. Cerco sempre di fare un lavoro profondo per dare verità e credibilità ai personaggi. Questo è un elemento essenziale di ogni storia. Da sempre ho cercato di dare attenzione all’infanzia, l’età che cresce, cambia, si evolve. Che sta alla base di tutto, di ogni uomo e donna. Nutro un grandissimo rispetto per i bambini. E con loro ho una grande empatia che utilizzo per scrivere storie a loro dedicate. Lavoro sempre sull’interno, ogni personaggio viene costruito dall’interno per poi uscire.» Mi hanno colpito alcune considerazioni che ho letto sul suo sito. In particolare: “I bambini sono travolti dal pieno, non conoscono il silenzio, ne hanno paura. E sono sempre più soli…” e ancora “Non si cresce in modo rettilineo, ma con un andamento a spirale: ci si porta dietro tutto.” Da diversi anni ormai scrive per i bambini ed i ragazzi, come le sembra sia cambiato il pubblico dei giovani lettori negli ultimi tempi e quali sono oggi i nodi più importanti da sciogliere nell’educazione e nella crescita? Osservo che gli insegnanti comunicano difficoltà crescenti. Le ragioni? Credo siano molteplici: ci troviamo di fronte ad una generazione di figli unici, l’egocentrismo è molto forte e spesso i bambini sono caricati di aspettative eccessive. Inoltre ci confrontiamo con una realtà sempre più multietnica e variegata. Credo che oggi ci sia una difficoltà maggiore a trovare un terreno comune tra adulti e ragazzi che non sia da parte degli adulti un appiattimento ai loro modelli e gusti, ma invece di positiva condivisione per costruire insieme e per offrire loro un terreno culturale fatto di valori, che certo i ragazzi possono e hanno il diritto di contestare. L’adulto prima di ogni cosa dovrebbe sentire la responsabilità di questo compito. Credo la società oggi non si faccia più carico di questo importante compito educativo e formativo. Credo questo sia il segnale di un drammatico fallimento della società adulta. In un contesto simile i bambini hanno tanti nuovi problemi a partire da una grande solitudine che si acutizza nell’età adolescenziale. Torniamo a Mistral che racconta proprio un momento di crescita e passaggio cruciale nella vita di una persona Credo che oggi l’adolescenza sia un grande momento di iniziazione alla vita. E l’amore è una prova profonda, è scommessa. Mistral vive in una dimensione particolare, su un’isola lontana. Credo che il tempo dell’adolescenza abbia bisogno di silenzio, solitudine, un tempo lento e non un uso massiccio e totalizzante dei media. Mistral ha queste possibilità. Mentre oggi i ragazzi sempre più non hanno la possibilità e la capacità di essere pensosi, di interrogarsi perché spesso sono schiacciati da modelli imposti dall’esterno, con adulti che non riescono a fare da bilancia e a contrastare questi modelli. Nella lentezza invece i ragazzi potrebbero trovare se non risposte degli stimoli a porsi delle domande e a problematizzare di più su se stessi e la realtà in cui vivono. Sono in arrivo suo nuovi libri? «Si, è in uscita a breve La compagnia della pioggia edito nella collana Le Gru della Giunti. Un racconto epico, con protagonisti degli animali. È la storia di un lungo viaggio, di un esodo. Uscirà invece a novembre con MottaJunior una nuova edizione di Era calendimaggio, già pubblicato da Einaudi, e proposto con le illustrazioni di Roberto Innocenti.» A cura di Laura Ogna 03 aprile 2009 FOR KIDS Tutti i diritti riservati FOR KIDS testata registrata presso il Tribunale di Milano N° registrazione 468 del 11/07/2006

Rating 2.67 di 5

3 Commenti  
desirèe ha scritto:
19 aprile 2010 alle 15:17

angela…sei grande

Anna Maria ha scritto:
13 gennaio 2012 alle 22:03

Salve mi riferisco al libro IL MIO NONNO ERA UN CILIEGIO è una bellissima storia che ho fatto leggere anche a mia mamma anziana oltre che a mia figlia ed è piaciuta molto-L’autrice scrive esaltando molto i valori affettivi soprattutto quelli tra nonni e nipoti- E’ un libro che consiglio anche perchè non è noioso da leggere.

Martina ha scritto:
6 luglio 2013 alle 18:00

Riferendomi al libro “Mistral”..voglio farle i miei complimenti perchè è un libro che tratta aspetti davvero importanti nella vita di un adolescente.Lo consiglio.

Inserisci un commento

Info: Forkids - Cookie Policy - Privacy Policy
© FORKIDS testata registrata presso il Tribunale di Milano N° registrazione 468 del 11/07/2006